Temistocle, Vienna, Cosmerovio, 1701

 TEMISTOCLE
 
    Azzione scenica nel felicissimo dì natalizio della sacra, cesarea, real maestà di Leopoldo I, imperatore de’ Romani sempre augusto, per comando della sacra, cesarea, real maestà dell’imperatrice Eleonora Maddalena Teresa, l’anno MDCCI, posta in musica dal signor Marcantonio Ziani, vicemaestro di cappella di sua maestà cesarea, con l’arie per li balletti del signor Giovanni Gioseffo Hoffer, violinista di sua maestà cesarea.
    Vienna d’Austria, appresso Susanna Cristina, vedova di Matteo Cosmerovio, stampatore di sua maestà cesarea.
 
 ARGOMENTO
 
    Temistocle, famoso capitano degli Ateniesi, dopo aver più volte difesa la libertà della patria e della Grecia dall’armi persiane, e principalmente nella battaglia di Salamina, fu sbandito fuori di Atene da’ suoi cittadini, a’ quali la sua somma potenza faceva invidia o timore. Egli procurò di ricovrarsi ora in Argo, ora in Corcira (oggi detta Corfù) ed ora presso Admeto, re de’ Molossi; ma riuscendogli tutti questi luoghi poco sicuri per la persecuzione degli Ateniesi, ricorse per fine ad Artaserse Longimano, re de’ Persiani, da cui fu accolto con tali dimostrazioni di affetto e di stima e colmato di tali benefizi che pronunziò allora quel sì celebre detto: «Perieramus, nisi periissemus». Tutto ciò fu una fina politica di Artaserse che sperava, col di lui valore, poter sottomettere la Grecia, tentata altre volte indarno da’ suoi predecessori con tutte le forze dell’Asia, conferendogli a tale oggetto il generale comando delle sue truppe. Ricusò nondimeno il buon cittadino Temistocle un impiego che lo avrebbe reso ribelle alla sua patria, tutto che ingrata; ed il generoso monarca, non irritato da questo rifiuto, anzi ammirandone la virtù, non solo gli perdonò ma li concesse anco in dono tre gran città nell’Asia, perché li servissero ad un onorevole sostentamento. Morì in tal maniera Temistocle, consumato dagli anni in riposo, che che ne dicano in contrario altri scrittori, sognandosi il veleno da lui bevuto. In ciò deve darsi tutta la fede a Tucidide, storico a lui vicino di tempi, a cui si conforma Cornelio Nipote ed altri riguardevoli autori.
 
 INTERVENIENTI
 
 ARTASERSE re di Persia
 TEMISTOCLE ateniese, amante di
 PALMIDE principessa del real sangue di Persia
 ERACLEA figliuola di Temistocle
 CAMBISE favorito del re Artaserse, amante di Palmide
 CLEARCO ambasciadore degli Ateniesi, amante di Eraclea
 ARSACE capitano delle guardie di Artaserse
 
 APPARATO
 
    La scena si figura in un campo attendato in vicinanza di Susa, metropoli e sede de’ monarchi di Persia. Nel mezzo si vede un real padiglione chiuso da entrambi i lati. Alle parti della scena si veggono deliziose verdure, collinette fiorite, eccetera.
    Fu rara invenzione del signor Ludovico Burnacini, coppiere di sua maestà cesarea.
 
 BALLI
 
    Nel primo atto: di soldati persiano.
    Nel secondo: di greci festeggianti la prigionia di Temistocle.
    Nel terzo: de’ seguaci di Marte e dell’Amor della patria.
    I sudetti balli furono eccellentemente concertati dal signor Francesco Torti, maestro di ballo di sua maestà cesarea.